Alcuni entrano in contatto con i panetti di lievito e farina quando sono ancora bambini. L’impasto modellabile, profumato e soffice è come un giocattolo a cui dare forma. Poi gli anni passano e il giocattolo di un bambino, come per magia, si trasforma prima in una passione e poi in un lavoro.

Per Giovanni Fiore, pizzaiolo classe 1973 di Palermo, non poteva essere altrimenti: un percorso già scritto. La storia di Giovanni, o più semplicemente Gionni, inizia 35 anni fa. Ha appena 8 anni quando per la prima volta tocca con le mani il pane in pasta e cerca di imitare il padre che prepara le pagnotte. Sì, perché suo padre è un pizzaiolo affermato: uno che nel mondo della pizza ha un nome e una reputazione. Gionni, però, è un bambino e stendere la pizza è cosa per grandi. Nonostante le difficoltà, il padre continua a spronarlo fino a quando Giovanni non riesce, da solo, a preparare la sua prima pizza. In quel preciso momento, il gioco di un bambino si trasforma in un lavoro. Nel corso dei tanti anni di carriera Giovanni Fiore ha lavorato in 15 pizzerie: Costa Azzurra, Mamma Leone, U Strascinu, Carbonella, Royal (ex New express Grill) Solunto, Pampas, King George, Peter Pan, Danimart, Lido Veterana, Ulivo, Petru Fudduni, Panoramica e Al Biondo.

In ogni locale in cui è stato, Giovanni ha portato la sua esperienza e, allo stesso tempo, ha cercato di carpire i segreti dei colleghi con i quali ha lavorato. Un percorso lungo, complesso e faticoso che ha accresciuto le abilità del pizzaiolo palermitano.Nonostante le numerose esperienze, Giovanni ha sempre avuto un obiettivo: diventare come suo padre. È stato lui il suo vero maestro, lo stimolo e il modello da imitare La vera svolta nella carriera di Giovanni arriva nel 2001 quando, dopo tanti sacrifici, il pizzaiolo palermitano riesce a inaugurare il suo primo locale. All’inizio è tutto difficile: i tempi, le responsabilità e anche la paura di non soddisfare a fondo i clienti. Poi le cose cambiano e le persone, che apprezzano il suo operato, arrivano in massa. Oggi, oltre 18 anni dopo l’apertura, il locale di Giovanni Fiore è un punto di riferimento per quanti vogliano assaggiare una buona pizza. L’esperienza maturata nel corso degli ultimi 35 anni ha trasformato Gionni in un pizzaiolo estremamente versatile e capace di preparare, con la stessa qualità, svariati tipi di impasto. Tuttavia preferisce realizzare la tradizionale pizza tonda con una lavorazione con lievito madre rigenerato e biga con 24 ore di lievitazione e un’idratazione del 60%. Il vero segreto dei suoi impasti è la semplicità: usare buone farine possibilmente a chilometro zero, evitare gli zuccheri e metterci tanta passione. I tempi del ragazzino che giocava con i panetti di acqua, lievito e farina sono lontani. Ciò che è rimasta inalterata è la passione per il suo lavoro. Pur consapevole di quanto sia importante l’innovazione nel mondo della pizzeria, Giovanni rimane legato alla tradizione e soprattutto ai metodi di lavorazione che suo padre gli ha trasmesso. Oggi, con 35 anni di esperienza, ha anche realizzato la pizza Giacinto, dedicata proprio a suo padre.

La storia di Giovanni dimostra come con studio e sacrificio ogni sogno – anche il più difficile – diventi realizzabile. Questa storia, però, insegna anche altro: di come, per riuscire a raggiungere gli obiettivi più importanti, ci sia bisogno dei modelli giusti.Durante la sua carriera Giovanni ha studiato, ha fatto sacrifici e ha lavorato duramente per migliorarsi senza mai perdere l’amore e la passione per l’arte bianca. Non a caso vede il suo futuro come quello del padre: a 70 anni dietro a un bancone a preparare pizze per continuare a deliziare i suoi clienti.

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